E' periodo, da qualche mese, che leggendo i media ma anche nei bar, si legge o sente dire che i tassi sono alti. Certo non voglio tornare a quando iniziai nel settore immobiliare nel 1983, lavorando per l'Agenzia Grimaldi di Arona: i tassi bancari oscillavano sul 18% e quelli delle finanziarie andavano dal 25 al 27%. Altri tempi, laddove con la "scala mobile" anche il potere di acquisto della bsta paga non veniva leso in maniera rilevante.
Ora é vero che arriviano da anni, fino al termine del 2022 con tassi veramente contenuti, ma era comunque un'eccezione storica e, se si vanno a vedere i tassi degli ultimi 20 anni, se ne ha la conferma
In questo periodo il tasso IRS 25 (tasso fisso a 25 anni) è circa al 2,65%, mentre l'Euribor 1 mese (tasso variabile) è circa al 3,50%. Il tasso fisso rispetto al tasso attuale è più basso in riferimento a tutto il periodo che va da Gennaio del 2001 ad Aprile del 2011; se prendiamo il tasso variabile, quello attuale è in linea a tassi che ci sono stati in altri periodi.
Dunque? Ogni nucleo familiare deve giustamente valutare in base alla sua situazione, ma non solo guardando il tasso, perché i mutui sono surrogabili o si possono rinegoziare. Chi vende é a conoscenza che il potenziale acquirente avrà la possibilità di ottenere un mutuo, a parità di rata, di minor importo, e, gioco forza, dovrà "allentare" un poco il prezzo richiesto.
Resta inalterata, ovviamente, la valutazione che restare in locazione é buttare via i soldi, e visto che comunque il mutuo é sempre rinegoziabile, perché rinviare l'acquisto?
